mercoledì 18 gennaio 2012

Fenomenologia della fashion blogger: Chiara Ferragni

Nelle mie navigazioni internaute, mi sono incuriosito al fenomeno dei fashion bloggers, ovvero di ragazzi e regazze che, quotidianamente, si acconciano con abiti di marca e si fanno fotografare in pose ridicole in scenari urbani o campestri. Tra questa miriade di modaioli italiani e stranieri, il mio interesse/disprezzo si è appuntato su una biondina milanese che si atteggia a Miranda Priestley dei poveri.
La tipa si chiama Chiara Ferragni e ha un blog dall'eloquente nome,  The Blonde Salad (dateci uno sguardo). Ogni tre ore, la Chiaretta scrive qualcosa o pubblica foto di suoi improbabili outfit (guai a chiamarli abbigliamenti). Le foto sono scattate dal fido fidanzato,  un poveretto costretto a girare con Nikon al collo 24/7, hanno come sfondo ambienti urbani e ritraggono la Chiara quasi sempre con occhialoni da sole e viso inespressivo/acido. Guardando il blog, capirete da voi.
Ovviamente, essendo lei molto fashion e international pubblica post in inglese e in italiano, anche se il suo inglese è maccheronico/italianizzato/sgrammaticato. Non per pedanteria, ma se decidi di scrivere in inglese almeno fallo correttamente, sennò evita. Inoltre, spulciando il suo sito/blog/pagina facebook, si scopre che la tipa è disgnatrice/proprietaria di una linea di scarpe da donna il cui tacco in osso sembra "immerso nella merda" (cito il commento di un lettore, non ovviamente della Chiara).
Ciò che, però, mi ha stupito maggiormente è che la tipa viene invitata a sfilate/eventi come se fosse la nuova Sozzani. Dico, ma Hugo Boss, Dior, Chanel non hanno nessuno di più famoso da invitare? Secondo gli uffici marketing delle griffe, questa velina ripulita riesce a smuovere le vendite? O, sotto sotto, c'è altro?
No, perché in caso, da domani mi impelliccio e mi faccio fotografare anche io!

1 commento:

  1. Ho gurdato un pò il blog e devo dire che concordo sull'espressione che ha la biondina nelle foto e sulle scarpe (inguardabili!) però ha stile la ragazza! Ci sono degli abbinamenti interessanti e devo dire che il suo inglese (molto italiano!!) lo immaginavo peggiore...potrebbe tirarsela comunque molto meno!


    Seya

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