Sono tra noi, ma non si sentono come noi; si aggirano nelle nostre strade, ma soprattutto nelle palestre, sono loro...i palestrati, una categoria di persone da cui io mi tengo a debita distanza. Mettiamo subito i puntini sulle i, non è che a me diano fastidio quelli che fanno palestra, per carità, è solo che nella vita esiste altro che la palestra, il bicipite, la dieta... Sono fissati. Sì. Fissati. È questa la parola giusta. E anche superficiali. È chiaro che se uno cura l'aspetto è superficiale, è uno che cura solo l'aspetto.
In vari anni di public relations (termine molto vago e radical-chic per designare gli intrallazzi amoroso-scoperecci) ho conosciuto più di uno di questi esemplari di masculo fisicatus e alcuni li ho trovati anche intellettualmente stimolanti. Da qualche tempo però, ho preso ad osservare ed annotare delle caratteristiche comuni che, volenti o nolenti, definiscono questi omoni tutti muscoli e pesi.
Il palestrato medio è un narciso, passa dalle 3 alle 4 ore al giorno in palestra, non per amore di sport ma per raggiungere quella perfezione fisica che, secondo lui, gli aprirà tutte le porte (e non solo le porte).
Lo specchio è l'oggetto del desiderio del palestrato: adora specchiarsi, contrarre i muscoli e inorgoglirsi per non aver buttato metà della propria vita in una sala che puzza di sudore. Lo specchio è talmente centrale nella vita del palestrato che, anche quando è in strada o a lavoro o nei locali, sembra trovarsi sempre di fronte a uno specchio: si gira, si ammira, si accerta che tutti lo guardino e soprattutto che tutti caschino ai suoi piedi nel giro di un nanosecondo. Da qui, consegue la costante presunzione del palestrato di piacere a prescindere. Ingenuamente, pensa che basti un fisico scolpito e un fascio di muscoli a renderlo immensamente attraente, anche se poi ha la faccia di Topo Gigio (con tutto il rispetto per il sorcio televisivo). Questo potere eccitante del muscolo, il palestrato lo accentua con un abbigliamento improbabile: l'esemplare medio si inguaina in magliette di 3 taglie più piccole e in jeans a vita talmente bassa da stare sulle natiche. Ovviamente, si sente un gran figo.
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Massimo gaudio per me è stato uscire con uno di questi tipetti e farlo finire quasi in lacrime. Dopo un'oretta di conversazione generica su creme depilatorie, pesi, motivi per cui mi faccia schifo la palestra, il tipo pensava che io ormai fossi totalmente rapito dal suo fascino da Ken e si approccio esplicitamente. Purtroppo per lui, ha ricevuto un bel ceffone e la spiegazione molto chiara che per me il suo corpo è orribile e disarmonico, che io non esco con uno le cui braccia non riescono a toccare i contorni del corpo. Sì, non ero attratto da quel corpo, da quel cervello, da niente, piuttosto divento cieco a furia di onanismo.
Sì, dopo questa esperienza diffido ufficialmente dai palestrati. Quale persona sana di mente (e di corpo) si metterebbe con tipi del genere? Che ci fai con un cartone animato che non riesce neppure a piegarsi per raccogliere le buste della spesa?
P.S Palestrati che passate di quì, è solo ironia!